Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?

Capire quanto costa ricaricare un’auto elettrica è uno delle prime esigenze di chi sta valutando di cambiare veicolo e di lasciare il proprio, alimentato con combustibili fossili, in favore di uno alimentato con energia green. In questo scenario, diventa naturale cercare di conoscere meglio come agisce il mercato perché la spesa per la ricarica rappresenta uno degli elementi più significativi nella scelta del proprio veicolo. Sempre più auto immatricolate negli ultimi mesi sono elettriche, segno che sempre più automobilisti hanno bisogno di ricevere informazioni in merito.

A differenza dei veicoli tradizionali, dove il costo del carburante è abbastanza uniforme da distributore a distributore, l’energia elettrica presenta una variabilità maggiore. Il prezzo dipende dal luogo, dal tipo di colonnina e dal fornitore di energia, oltre che dalle scelte dell’automobilista, come la possibilità di ricaricare a casa. Per questo è fondamentale analizzare nel dettaglio tutti i fattori che determinano il costo finale.

I fattori che influenzano il costo reale della ricarica

Per comprendere meglio quanto costa ricaricare un’auto elettrica, bisogna partire dal funzionamento delle infrastrutture di ricarica. Le colonnine non sono tutte uguali e la differenza tra una ricarica lenta, una veloce e una ultrarapida può incidere in modo significativo sulla spesa. Le colonnine in corrente alternata vengono considerate le più economiche, mentre quelle in corrente continua progettate, per ricariche rapide o ultrarapide, applicano tariffe leggermente più alte ma con prestazioni eccellenti. Questo avviene perché le tecnologie necessarie per erogare potenze elevate richiedono investimenti maggiori da parte degli operatori.

A incidere sul prezzo c’è anche il metodo di pagamento. Molti gestori applicano una tariffa più conveniente ai clienti che utilizzano l’app dedicata, soprattutto sulle colonnine rapide. Non bisogna trascurare inoltre l’impatto del territorio. Alcune zone urbane, molto frequentate o densamente popolate, hanno tariffe più elevate rispetto alle aree periferiche. Anche la concorrenza gioca un ruolo: dove sono presenti diversi operatori, il prezzo al kWh tende a essere più competitivo.

Le tipologie di ricarica

Ricarica pubblica: la variabilità del prezzo

Per capire quanto costa la ricarica per un’auto elettrica bisogna osservare i prezzi medi applicati sulle infrastrutture pubbliche. Attualmente in Italia, la ricarica presso colonnine AC si colloca in una fascia di prezzo generalmente inferiore rispetto alle ricariche DC, con un costo per kWh che può variare in modo significativo. In particolare, per la ricarica in corrente continua, utilizzata da chi ha poco tempo a disposizione, il prezzo può crescere sensibilmente. La comodità, infatti, incide direttamente sulla spesa.

Le differenze possono aumentare ancora di più sulle colonnine ultrarapide, che permettono di ripristinare gran parte dell’autonomia in pochi minuti. Queste tecnologie offrono un servizio molto avanzato, e il rapporto tra prezzo e velocità ed efficienza nel fare il pieno alla batteria le rende assolutamente convenienti.

Stazioni di servizio: le tariffe IPlanet, un esempio concreto

Le tariffe delle stazioni di servizio IPlanet coprono sia l’utilizzo occasionale sia le esigenze di chi ricarica regolarmente. La tariffa Pay per Use, che consente di pagare solo l’energia effettivamente consumata, la ricarica in AC fino a 22 kW ha un costo di 0,60 €/kWh, mentre sulle stazioni rapide in DC il prezzo tramite App o RFID è molto vantaggioso ed è di 0,74 €/kWh; utilizzando invece il pagamento diretto tramite POS sulla colonnina, la ricarica in DC arriva a 0,79 €/kWh. Per chi vuole risparmiare con continuità, IPlanet propone tre abbonamenti mensili: IPlanet 100, che a 59 € al mese offre 100 kWh utilizzabili esclusivamente sulle stazioni ultraveloci IPlanet; Open 100, al prezzo di 62 € al mese, che include anch’esso 100 kWh ma consente di usarne fino a 30 kWh su tutto il network di ricarica, garantendo maggiore flessibilità. Infine è possibile utilizzare IPlanet Plus, abbonamento dal costo di 9,99 € al mese, che applica uno sconto del 30% sulle tariffe Pay per Use, sempre limitatamente alle stazioni ultra veloci IPlanet. Queste opzioni permettono di scegliere la formula più adatta al proprio stile di guida, bilanciando costi, velocità di ricarica e frequenza di utilizzo.

Colonnina di ricarica auto a casa, cosa incide davvero

Molti automobilisti scelgono invece di installare una wallbox domestica per gestire la ricarica in autonomia. In questo caso entra in gioco un altro aspetto che influenza la ricarica auto a casa, ovvero quello che riguarda l’acquisto e l’installazione della colonnina nella propria abitazione. Il prezzo può variare in base alla potenza, alle funzionalità intelligenti, al design e alla compatibilità con il proprio impianto elettrico. Per molti utenti, questo investimento iniziale è ampiamente ripagato dalla comodità e dai costi, anche se alle volte i tempi di ricarica si dilatano molto e sono necessarie diverse ore per portare a termine l’operazione.

Quanto si spende ricaricando a casa

Chi si domanda quanto costa un’auto elettrica nel lungo periodo deve considerare che la ricarica domestica permette un risparmio costante. Il costo al kWh pagato a casa, infatti, segue le tariffe del proprio contratto elettrico e può essere ulteriormente ridotto sfruttando le fasce orarie più convenienti. L’utilizzo della wallbox rappresenta quindi una delle modalità più economiche per ricaricare. Inoltre, l’installazione della colonnina domestica permette di evitare attese, accodamenti e variazioni di prezzo tipiche delle colonnine pubbliche. In questo contesto però entra in gioco anche la variabile del prezzo delle colonnine di ricarica, cioè il costo della colonnina stessa, che deve essere considerato come investimento iniziale.

Prospettive future e costi sempre più bassi

L’espansione delle infrastrutture

Un elemento chiave che incide sulla riduzione del prezzo di ricarica di un’auto elettrica è l’espansione delle infrastrutture. Con una rete sempre più capillare, i costi potrebbero progressivamente diminuire. L’aumento delle colonnine distribuite sul territorio permetterà agli operatori di ottimizzare gli investimenti, proponendo tariffe più competitive.

I progressi tecnologici

Anche i progressi tecnologici contribuiranno a ridurre i prezzi. Le colonnine ultrarapide saranno sempre più ottimizzate, così come le stazioni di ricarica installate a casa. Lo stesso vale per le batterie delle auto elettriche, che stanno diventando sempre più performanti. Una maggiore efficienza significa minori sprechi energetici e un miglior rapporto tra energia assorbita e autonomia guadagnata. Questo porterà a un abbassamento significativo del costo per singolo chilometro percorso.

Nuovi modelli tariffari

Gli operatori come IPlanet stanno puntando molto su abbonamenti mensili, sconti e formule ibride che permettono all’utente di pianificare meglio la spesa. Questi modelli renderanno sempre più conveniente la ricarica, riducendo l’impatto dei prezzi variabili e avvicinando la ricarica elettrica alla prevedibilità del classico pieno di benzina. Nel tempo, questa dinamica contribuirà a rendere ancora più chiaro quanto costa ricaricare un’auto elettrica e a evidenziare i vantaggi economici.

Definire con precisione quanto costa un’auto elettrica quindi, in termini di ricarica richiede di considerare diversi fattori, tra cui il tipo di colonnina, la potenza erogata, la tariffa applicata dal fornitore, la possibilità di ricaricare a casa e l’eventuale costo dell’installazione della colonnina di ricarica a casa.

Tuttavia, la tendenza è chiara: con l’evoluzione del mercato, la diffusione delle colonnine e l’aumento delle alternative tariffarie, il prezzo di ricarica di un’auto elettrica è destinato a diventare sempre più competitivo. La crescita del settore porterà ancora maggiore convenienza, rendendo la ricarica elettrica ancora più conveniente.