Dopo mesi di attesa, il nuovo programma di incentivi per le auto elettriche 2025 è diventato finalmente operativo. Dal 22 ottobre, cittadini e microimprese hanno potuto presentare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto destinati all’acquisto di veicoli a zero emissioni. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a settembre, è finanziato con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Una misura molto attesa, frutto di una lunga gestazione, nata con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile e a ridurre le emissioni inquinanti del parco veicolare. In poche ore dall’apertura delle domande, però, i fondi sono già esauriti. Restano comunque ancora delle possibilità per poter usufruire degli incentivi. Andiamo a vedere quali sono.
I fondi destinati agli incentivi per le auto elettriche 2025 sono ufficialmente terminati, dopo poche ore dall’apertura delle domande. La conferma è arrivata dal Ministero dell’Ambiente e da Sogei. Secondo quanto comunicato, l’intero budget disponibile è stato esaurito in poco più di 24 ore.
In totale sono stati generati 55.680 voucher da parte di privati cittadini e microimprese. Tuttavia, l’esaurimento delle prenotazioni non implica necessariamente che siano finiti anche i fondi: ora i buoni dovranno essere trasformati in contratti d’acquisto e, come chiarisce il Ministero, eventuali risorse che torneranno disponibili saranno immediatamente riattivate sulla piattaforma.

A partire dal 22 ottobre, giorno in cui sono stati prenotati i primi bonus, è partito il conto alla rovescia dei 30 giorni entro i quali i beneficiari dovranno utilizzare il proprio voucher, associandolo a un contratto di acquisto.
Se entro il 21 novembre i buoni non saranno convalidati in concessionaria, scadranno automaticamente e le relative somme, pari a 9.000 o 11.000 euro per le persone fisiche, in base all’Isee, verranno restituite al fondo, tornando quindi disponibili per nuove richieste.
Inoltre, chi ha prenotato il bonus ha la possibilità di annullarlo prima della scadenza dei 30 giorni, nel caso in cui decida di non procedere con l’acquisto.
In sostanza, chi non è riuscito ad accedere agli incentivi nel primo turno potrebbe avere una seconda possibilità, a patto di restare aggiornato e controllare frequentemente il sito del Ministero per eventuali riaperture dovute ai voucher inutilizzati o alle richieste annullate.
Le persone fisiche hanno la possibilità di usufruire del bonus per l’acquisto di auto nuove appartenenti alla categoria M1, con un minimo di 4 ruote e fino a 8 posti a sedere oltre al conducente, completamente elettriche, cioè alimentate da batterie ricaricabili e con un prezzo massimo di 35.000 euro, esclusi Iva e optional, secondo il listino ufficiale del costruttore.
Le microimprese invece potranno beneficiare dello sconto per l’acquisto di un massimo di due veicoli commerciali nuovi di categoria N1, destinati al trasporto merci con peso massimo fino a 3,5 tonnellate o N2 da 3,5 a 12 tonnellate, anch’essi con alimentazione esclusivamente elettrica. Gli incentivi non sono cumulabili con altri contributi per l’acquisto degli stessi veicoli.
Il contributo massimo per i privati può arrivare fino a 11.000 euro per l’acquisto di un’auto completamente elettrica, mentre per le microimprese che rinnovano la propria flotta di veicoli commerciali la cifra può raggiungere 20.000 euro. Una misura importante, inserita in una strategia più ampia di decarbonizzazione e di stimolo all’economia verde.
Tuttavia, già nei primi giorni dall’apertura dello sportello, le richieste sono state altissime.
Il decreto prevede che possano accedere ai contributi le persone fisiche con ISEE fino a 40.000 euro e le microimprese, ossia aziende con meno di dieci dipendenti e un fatturato o bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro, con sede legale o operativa nelle aree urbane funzionali (città con più di 50.000 abitanti e relative zone di pendolarismo).
Per i privati, l’importo del contributo varia in base all’ISEE:
Le microimprese possono invece ottenere fino a 20.000 euro per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici di nuova generazione, nel rispetto dei requisiti e dei limiti previsti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato.
Per accedere al contributo con rottamazione, è necessario eliminare un veicolo termico fino a Euro 5, intestato al richiedente, o a un familiare convivente, da almeno sei mesi. Questa condizione serve a evitare abusi, come l’acquisto di veicoli usati solo per ottenere il bonus. La rottamazione deve avvenire contestualmente all’acquisto del nuovo mezzo elettrico.
Inoltre, il contributo è riconosciuto a un solo soggetto per nucleo familiare, così da garantire una distribuzione più equa dei fondi.
Per usufruire dell’incentivo per l’acquisto di un auto elettrica, è necessario collegarsi al portale ufficiale www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it.
Per agevolare i cittadini, il Ministero ha pubblicato video tutorial e guide passo passo, differenziate per categoria di beneficiario. Le microimprese possono inoltre consultare il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato per verificare il plafond residuo nel regime de minimis.
La documentazione necessaria comprende:
Una volta completata la procedura e ricevuto esito positivo, sarà possibile generare il voucher, che conterrà un QR code e un codice a barre identificativi.
Il voucher potrà essere scaricato in PDF, stampato e presentato in una concessionaria aderente. Deve essere consegnato al concessionario al momento dell’acquisto, poiché il bonus viene applicato come sconto immediato sul prezzo e non può essere usato in altri modi (ad esempio come anticipo).
Se il venditore non convalida il bonus, il richiedente può emettere un nuovo voucher, entro i termini e fino a esaurimento fondi.

Questi incentivi si inseriscono in una più ampia strategia di transizione ecologica, in sinergia con gli investimenti del PNRR per le infrastrutture di ricarica pubbliche e private.
Gli effetti attesi sono numerosi: riduzione delle emissioni, miglioramento della qualità dell’aria, rinnovo del parco veicoli e stimolo economico al settore automotive, in particolare nella produzione di batterie e componenti ad alta efficienza.
La misura ha anche una forte valenza sociale, poiché riserva le risorse a chi ha un ISEE inferiore a 40.000 euro, concentrando gli aiuti sulle fasce di reddito medio-basse. Questo approccio contribuisce a ridurre le disuguaglianze e a migliorare la qualità della vita urbana.
Il mercato delle auto elettriche in Italia è in crescita costante, e gli incentivi 2025 mirano a renderne l’acquisto ancora più accessibile.
La principale sfida resta però l’infrastruttura di ricarica: senza una rete capillare e affidabile, la diffusione dei veicoli elettrici rischia di rallentare. Le risorse del PNRR, unite alla semplificazione burocratica, dovranno assicurare una transizione efficace anche dal punto di vista operativo.
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Il 2025 potrebbe quindi rappresentare un anno di svolta per la mobilità elettrica. Se i fondi torneranno disponibili e le infrastrutture cresceranno, le auto a zero emissioni diventeranno la scelta più logica e conveniente per molti italiani.
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